giovedì 15 dicembre 2011

map museo arti primarie palazzo imperiale genova IL MUSEO DI ARTI PRIMARIE A GENOVA Domenica 18 alle ore 17 inaugura al Piano Nobile di Palazzo Imperiale in Piazza Campetto il Presidio Genovese del MAP, il museo nomade di Arti Primarie attivo già a Savona e Vendone, dopo un lungo periodo di attività nelle Albisole. Lo spazio è suggestivo...circa 900 mq organizzato in grandi saloni affrescati da Luca Cambiaso e Giovanni Battista Castello, grandi teche in ferro e cristallo sospese sui muri e  illuminate da sofisticati led flessibili  che oggi sono puntati sulle terrecotte della collezione permanente del MAP: Africa, Oceania,Asia Minore,  Cina, dal Neolitico al Novecento. C'è anche una piccola e attrezzata sala multimendiale utilizzabile per conferenze e videoconferenze che valorizzeranno in modo significativo l'obiettivo della comunicazione multimediale caratteristico di Tribaleglobale. Le opere di Arte Primaria  esposte in modo permanente dialogheranno con opere d'arte moderna e contemporanea attraverso eventi che per periodi di circa quattro settimane si alterneranno contaminando ulteriormente gli spazi espositivi: si inizia con una serie di ceramiche realizzate tra il 1972 e il 1979 da Enzo L'Acqua. Sono " texture"  che vennero realizzate   immergendo tessuti usati all'epoca dai lavoratori del porto nella terre bianca liquida: dopo l'asciugatura risultava   un corpo unico che, liberato delle parti superflue con aria compressa, veniva  posizionato su una piastra di terracotta e cotto in un'unica cottura. Sono previste collettive e mostre di personali di artisti tra cui Filippo Biagioli, Andrea Mattiello, Mino Parodi, Graziella Piccone, Claudio Ruggieri. Musica, video e fotografia avranno costantemente  spazio : si comincia il 18 gennaio con il Coro della Comunità Ebraica Ligure. Presenterà le attività il Sovrintendente generale del MAP Giuliano Arnaldi. Un particolare curioso... ai visitatori viene consegnato un volantino che contiene solo codici qr: scansionandoli si ha accesso all'intero database di immagini di Tribaleglobale Lo spazio è visitabile a titolo gratuito fino al 31 dicembre, ed è aperto il venerdì dalle 16 alle 18.30, il sabato dalle 10 alle 1 e dalle 16 alle 18.30 oppure su appuntamento telefonando al numero 329.9611927 Più info su www.tribaleglobale.info www.mapmuseum.info vedi le foto di Enzo L'Acqua su http://www.flickr.com/photos/tribaleglobale/sets/72157628407930305/

mentre " l'icona" della mostra è una ceramica Iddequi che vedi su http://www.flickr.com/photos/tribaleglobale/sets/72157625976185432/

le altre terracotte su http://www.flickr.com/photos/tribaleglobale/collections/72157624877730493/

sabato 19 novembre 2011

In contemporanea tre libri di filippo biagioli

In contemporanea, usciti tre libri di filippo biagioli quaderno analphabetico criba la notte kan'd'ema tecla la favola del male I tre libri annunciati per fine anno 2011, risultato dell'ultimo anno e mezzo di lavoro da parte dell'artista analphabeta, sono finalmente realtà. Tutti e tre (non a caso escono in contemporanea) sono legati tra loro dal linguaggio espressamente analfabetico dichiarato dall'autore, e gettano le basi sul suo personalissimo stile nell'interpretare e intendere il fumetto e il classico catalogo o monografia d'arte. Nascono così: Quaderno Analfabetico n°1: Stoffe e Plastiche, la seconda avventura a fumetti di Criba: La Notte Kan'd'Ema, la graphic novel: Tecla la Favola del Male. Il quaderno analfabetico stoffe e plastiche è l'inizio di una serie di quaderni che verranno dedicati all'opera completa dell'artista suddivisi per tecniche. Ne sono in progetto 12, che presenteranno l’intero percorso dell'artista: n°2: dipinti dall'origini fino al 2004, n°3 dipinti dal 2005 al 2007, n°4 dipinti dal 2008 al 2009, n°5 dipinti dal 2010 al 2011 e cartografie, n°6 sculture, legni e pietre divinatorie, n°7 terracotte parte 1 n°8 terracotte parte 2 n°9 disegni e contenuti multimediali, n°10 fotografie e polaroid, n°11 ritual e primitive doll, n.12 dott. chiglia e pupazzi criba. Ogni quaderno, che si presenta come un catalogo d'arte, è in realtà un profondo viaggio nel lavoro, nella psiche, nella ritualità dell'artista, una indagine profonda della sua opera grazie ai testi presenti scritti direttamente dall'autore ed al contributo di approfondimenti critici di intellettuali e studiosi. il Quaderno analphabetico n°1, tradotto in 5 lingue, 300 fotografie a colori che, in 278 pagine formato a4, ci mostrano tutto il lavoro eseguito con stoffa e plastica suddiviso in stoffe analfabetiche, kimono analfabetici, maschere, plastiche. Ultima importante caratteristica, ogni copia del volume è accompagnata da una opera originale di misura circa 30x30cm. Criba: la Notte Kan'd'Ema, , il seguito di Criba il Divoratore di affetti uscito lo scorso anno e presentato al presso l' Hughe Stevenson Lecture Theatre del British Museum durante la prima conferenza internazionale MAP, è in formato a4, 112 pagine in bianco e nero, accompagnato da una carbografia originale Tecla la Favola del Male, è la graphic novel disegnata da Andrea Mattiello e scritta e inchiostrata da filippo biagioli. Tirata in soli 50 esemplari, duecento pagine a colori, formato a5, racconta una favola apparentemente semplice, leggera, ma di forte impatto visivo con tavole dai colori accesi e dai toni drammatici. E' la storia di un bambina rinchiusa nelle segrete di una chiesa, che sorge in mezzo a cimitero consacrato. Una bambina che cerca di capire e che in fondo forse, vuol solo sognare… Ogni libro si può ordinare dal sito dell'autore www.filippobiagioli.com Verranno inoltre presentati il venerdì 25 Novembre 2011 presso Elefante Libreria del Fumetto, viale Europa 16, Pescia, (PT) alle ore 21,30. Ed il 10 dicembre 2011 durante l'inaugurazione della mostra dedicata a Tecla la Favola del Male, a Tortona, presso la 11 Dreams Art Gallery, che terminerà il 23 dicembre.

mercoledì 12 ottobre 2011

Più arte meno in disp.arte

PIU' ARTE MENO IN DISP.ARTE ASSOCIAZIONE LOMBARDA FIBROSI CISTICA con il patrocinio degli Assessorati ai Servizi Sociali, alla Famiglia e alla Cultura del Comune di Como BIBLIOTECA COMUNALE COMO 27-29 ottobre 2011 27 e 28 ottobre mostra 29 ottobre ore 15:00 Asta di beneficenza L’Associazione Lombarda Fibrosi Cistica onlus nasce nel 1972 con l’iniziale obiettivo di diffondere le notizie sulla malattia, permettere una diagnosi precoce, combatterla già nei bambini in tenera età seguendoli anno dopo anno, colmando le carenze delle strutture sanitarie pubbliche attraverso la raccolta di fondi specifici. Grazie agli sviluppi della medicina nel corso del tempo i malati di fibrosi cistica hanno cominciato a raggiungere l’età adulta: oggi circa il 50% dei pazienti supera i 18 anni. Parallelamente la capacità di intervento dell’Associazione si è dovuta rafforzare e la sua azione è diventata sempre più incisiva. Oggi l’Associazione, per fronteggiare il notevole aumento della casistica, ha il prioritario obiettivo di incrementare la capacità di servizio dei tre Centri Medici presenti in Lombardia in termini di posti letto, medici, infermieri e terapisti. E’ necessario inoltre attrezzare le aree di degenza e ambulatoriali dotandole dei necessari ausili per il trattamento della malattia. Per questo motivo l’Associazione organizza una manifestazione artistica nelle sale della Biblioteca del Comune di Como nel periodo compreso tra il 24 ed il 29 ottobre 2011, PIU’ ARTE MENO IN DISP.ARTE permetterà ai cultori dell’arte e non di vedere fondersi, in un unico grande evento, le tecniche di artisti affermati nel panorama dell’arte contemporanea italiana ed internazionale. Gli artisti che su invito hanno aderito al progetto sono: Enzo Santambrogio - Fabrizio Musa - Andrea Greco - Swan - Giorgio Gost - Marco Brenna - Giuseppe Bombaci - Orodè Deoro - Willow - Silvio Formichetti - Carlo Cane - Andrea Boldrini - Riccardo Prosperi - Gianluigi Sommaruga - Virgilio Patarini - Alice Attanasio - Vania Elettra Tam - Valentina Carrera - Riccardo Gavazzi - Christiano Muntoni - Marco Romoli - Filippo Biagioli - Rosanna Pressato - Lidia Ariengena - Rachele Gaziano - Francesco Zavatta Le opere da loro donate verranno battute all'asta il giorno 29 ottobre 2011. NON MANCATE!!! Evento curato da Erika Rivolta Battitore d'asta Giorgio Barassi Con il patrocinio del Comune di Como e dell'Ospedale S. Anna di Como Si ringraziano: NBC Telai AdvanxeDesign Graphic-Communication

martedì 13 settembre 2011

Ha finalmente visto la luce il Quaderno Analphabetico N.1 dedicato a Stoffe e Plastiche, a cura e realizzazione Analphabetic Art Territory. Questo è il primo di una serie, (che per adesso conta altri 10 volumi in preparazione) di libri, dedicati a approfondimenti sul' analphabetic art di filippo biagioli. In modo da creare con il tempo un catalogo generale dell'opera dell'artista suddiviso tecnica per tecnica (stoffe, plastiche, dipinti, carbografia, fotografie, sculture, bamboline rituali 2d, disegni, legni, terracotta). Ogni volume sarà articolato in modo da rendere possibile un approfondimento sul materiale preso in esame. Questo Quaderno n.1, ha nella prima parte, dove sono pubblicate le stoffe, testi di filippo biagioli, ed testi di analisi simbolica, di figure ricorrenti nella sua arte, a cura della Dott.ssa B. Gori. Nella seconda parte, i testi tradotti in inglese e francese da M. Bagatti e A. Borchi, insieme alla pubblicazione delle opere "kimono analfabetici e maschere". Infine nella terza parte, traduzioni in russo e spagnolo, sempre a cura di M. Bagatti e A. Borchi insieme alla pubblicazione delle plastiche analfabetiche. Il volume conta 274 pagine a colori, misura 29,7x21x2,6 cm. Con ogni volume, è abbinata una opera originale e pezzo unico di misura 30x30. Questo Quaderno rientra nelle promo proposte collezionistiche combinate, insieme con i 2 prossimi libri in uscita, di narrativa a immagini di filippo biagioli (Criba la Notte Kan'd'ema (VOL.2), e Tecla la Favola del Male). INFO: www.filippobiagioli.com

martedì 6 settembre 2011

Arte Contemporanea alla Nisolina

LU MONFERRATO (AL) Spazio LA NISOLINA Via Mameli 63 M. A. C. 3° edizione Mostra d'Arte Contemporanea Dal 11 settembre 2011 vernissage ore 11.00 Al 9 ottobre 2011 Orario dalle 10 alle 20 su appuntamento - chiuso lunedì 8 ottobre 2011 Giornata del Contemporaneo apertura dalle 10 alle 20 INGRESSO LIBERO ARTISTI: Andrea Armagni – Filippo Biagioli – Enrico Colombotto Rosso – Albina Dealessi – Alessandra Guenna – Labar – Renato Luparia – Nadia Presotto – Massimo Salvadori Patrocinio: Comune di Lu GENERE: ARTE CONTEMPORANEA Domenica 11 settembre, alle ore 11.00 s' inaugura la 3° edizione della M.A.C. - Mostra d' Arte Contemporanea - allestita presso lo Spazio La Nisolina di via Mameli 63 in Lu, con le opere degli artisti: Andrea Armagni, Filippo Biagioli, Enrico Colombotto Rosso, Albina Dealessi, Alessandra Guenna, Labar, Renato Luparia, Nadia Presotto, Massimo Salvadori. Andrea Armagni, creativo e pubblicitario torinese, scultore e pittore, realizza opere polimateriche ispirate dalla natura, nate dall' accostamento di materiali comuni, quali carta e legno; le sue sculture hanno forme sinuose ed eleganti, dalle quali emerge una particolare ricerca del design ed un' attenta scelta cromatica. Filippo Biagioli, artista toscano, è un "eversore" dell' arte che piace per la sua genialità ed il modo fresco ed ironico di intendere l' arte del terzo millennio. Noto per l' Analphabetic Art ed il fumetto Criba, presentato anche a Londra, le sue opere attirano l' attenzione per i colori vivaci, le idee, le gioie e i dolori, i pensieri dell'artista. Le sue tele sono come lui, geniali. Enrico Colombotto Rosso é uno dei maggiori esponenti del surrealismo padano (V.Sgarbi). Nella sua casa in Monferrato crea raffinati disegni a china, affascinanti figure realizzate con pennellate di tempera o olio su carta o tele; assemblaggi e collage nascono dal meraviglioso gioco della fantasia. L' artista ha scritto una delle pagine più affascinanti e più originali dell'arte italiana contemporanea. Albina Dealessi, artista di Lu, residente a Conzano; nelle sue tele informali il colore è spesso, come vuole la spatola ed intenso per il piacere della materia e crea sovrapposizioni che rimandano ad immagini di paesaggi o ad astrazioni pittoriche. Alessandra Guenna di Novi Ligure (AL) è stata insegnante di disegno e storia dell' arte. Dopo una iniziale attività scultorea alla quale è tornata recentemente, si è dedicata alla pittura elaborando forme plasticamente dinamiche legate alla gestualità rapida che la caratterizza. Labar artista di origini siciliane, risiede dal 1993 in Monferrato, a Villadeati. Pittore, incisore e scultore, realizza tele ad olio, anche di grandi dimensioni, accurate e raffinate che lasciano spazio al silenzio e alla bellezza. Renato Luparia, fotografo di Conzano, specializzato in immagini di paesaggio e di natura, dotato di una innata sensibilità nei confronti dell' ambiente. Ogni suo scatto è un paesaggio antropizzato che nasconde una storia, un' emozione. Nadia Presotto, vive e opera a Conzano (Al); le sue opere nascono dall' unione tra il linguaggio figurativo e quello astratto, collocandosi fuori dagli schemi tradizionali. Landscapes e Cityscapes sono luogo d' incontro tra memoria e immaginazione, tra natura e artificiosità. Massimo Salvadori artista di Casale Monferrato (AL) coinvolge lo spettatore con le sue opere optical art realizzate con colori acrilici che evidenziano l' effetto ottico. E' una pittura calcolata e precisa che esprime solo se stessa e la propria forma; una pittura difficile che Salvatori realizza con grande capacità. La terza edizione della M.A.C., ideata da Nadia Presotto e Albina Dealessi, si avvale, come per le precedenti edizioni, del patrocinio del Comune di Lu. L' intento è quello di valorizzare il territorio monferrino e le varie espressioni artistiche ed è visitabile fino al 9 ottobre 2011 Inoltre, sabato 8 ottobre lo Spazio La Nisolina aderisce alla Giornata del Contemporaneo, promossa da AMACI – Associazione Musei Arte Contemporanea Italiani. Sarà presente all' inaugurazione della mostra anche Elio Rabbione, condirettore del settimanale torinese Corriere dell' Arte. INFORMAZIONI UTILI: M.A.C. 3° edizione – dal 11 settembre al 9 ottobre 2011- orario dalle 10 alle 20 su appuntamento – chiuso lunedì. Ingresso libero. Spazio La Nisolina – via Mameli 63 – Lu Monferrato (AL) – Tel. 338.3354590 – 338.7507298.

martedì 24 maggio 2011

Kotoko Warriors

Putchu Guinadji


Milano


31 Maggio - 5 Giugno 2011 ore 10/18


Basilica di S. AmbrogioAntiquum Oratorium Passionis




«Ancora una volta ho montato il cavallo di Don Chisciotte….».


Non sono molti gli oggetti che racchiudono in sè una essenziale complessità: tra questi possiamo certamente porre le sculture Kotoko protagoniste di questa pubblicazione.

La frase scelta per il titolo è di Ernesto Guevara della Serna, meglio noto come "il Chè" , e rende bene l'idea che l'insieme del Cavaliere e del suo Cavallo sia una figura ancestrale che agisce nel profondo, attraversando le culture in ogni continente e in ogni tempo: Orlando di Roncisvalle, Geronimo, Ṣalāḥ al-Dīn al-Ayyūbi e Don Chisciotte vivificano l'esperienza storica e mistica irrompendo sulla scena con i loro destrieri, liberano energie che coinvolgono, generano speranza e timore. San Giorgio uccide il Drago dall'alto del suo cavallo, l'Apocalisse è annunciata dal fragore terrificante dei quattro Cavalieri : c'è nella figura cavallo/cavaliere una forza ri/conoscente che parla a ciascuno in Kotoko Warrior termini assoluti pur essendo legata ad una iconografia a volte precisamente identificabile sul piano storico o culturale ..

Siamo evidentemente in presenza di un elemento di quel linguaggio archetipico e metaforico che l'uomo usa da sempre quando ha necessità di parlare di se , di ciò che è più che di ciò che ha: il linguaggio artistico.

Si può dire che l'arte è il linguaggio che apre finestre sul mistero, che narra di una prospettiva trascendente: attraverso la lettura delle opere d'arte percepiamo la serenità, le tensioni, la complessità, il valore e i limiti di una cultura, ne comprendiamo la vivacità o la decadenza .

Alcune opere però assumono un valore assoluto.

Pur essendo figlie del loro tempo, parlano ad ogni uomo in ogni tempo, e ciò accade se chi le ha realizzate è riuscito ad andare all'origine delle domande, a quel "sapere perché vogliiamo sapere" - come dice Emmanuel Anati - che qualifica l'avventura della vita.

Nel caso del Cavalieri Kotoko ciò è particolarmente evidente.

Intanto bisogna dire che l'arte africana è un vero e proprio vocabolario di archetipi: è arte viva, in divenire, funzionale alla necessità che gli uomini hanno di misurarsi con il Mistero e con le domande che Esso pone da sempre per tentare di governarlo.

In questo senso, a nostro avviso, è arte primaria. Kotoko Warrior

Comunemente si usa la definizione "arti primarie" come versione più rispettosa per identificare le arti delle culture extraeuropee più distanti dalla nostra idea di arte: non e' usata per le arti giapponesi, cinesi o indiane ma quasi esclusivamente per quelle africane ed oceaniche, le più distanti, le più "selvagge" e "primitive".

Si noti inoltre che la stessa definizione "politicamente corretta " di arti primarie fatica ancora a sostituire quella di arti tribali o primitive, e non e' bastata la costante relazione tra gli artisti del Novecento attivi a Parigi nei primi decenni del secolo scorso ( da Picasso a Tristan Tzara) per liberare le arti dei popoli extraeuropei da un "recinto" a volte addirittura colonialistico.

E' realistico pensare che anche questa definizione sia quindi riduttiva e in qualche modo ipocrita: primario etimologicamente deriva dal latino primus - primo- con il suffisso arius che ne indica l'appartenenza, ovvero "primo nell'ordine gerarchico, principale".

Si può sostenere quindi che sia più adeguato usare questa definizione per quelle opere d'arte che sono insieme rigorosamente figlie del loro tempo e della

Kotoko Warrior loro cultura ma capaci di "parlare" all'uomo in ogni tempo e in ogni luogo, perché scritte con quell'alfabeto metaforico conosciuto dai tempi delle incisioni rupestri fino alla contemporaneità di Keith Haring e dei graffiti metropolitani.

Nel caso delle sculture Kotoko possiamo evidenziare ulteriori elementi.

- E' noto che questi oggetti siano usati come talismani contro la follia, o meglio contro il manifestarsi di anomalie comportamentali vistose ed eclatanti: ciò apre scenari di grande attualità.

Pur non essendo in grado di definire certezze registriamo una efficacia rituale che non deve essere banalizzata: come esistono molte culture e molti linguaggi, esistono molte medicine, e non conoscerle non significa che esse siano inutili.

Oltre alla constatazione che la dimensione rituale è di fatto presente in ogni attività terapeutica ( si potrebbe provocatoriamente dire che ogni buon medico ha una dimensione sciamanica), le neuroscienze ci dicono sempre più che l'esperienza estetica e quella terapeutica sono inscindibilmente e sorprendentemente legate. Rimandiamo a questo proposito all'intervista con il Prof. Guido Rodriguez, Neuroscienziato Direttore dell'Unità di Neurofisiologia clinica Dipartimento di Neuroscienze, Oftalmologia e Genetica dell'Università di Genova.,visibile sul sito www.tribaleglobale.info.

- Il valore archetipico di queste sculture è emerso in modo suggestivo anche da una operazione di "decontestualizzazione" che è documentata nella sezione Radiografie di questa pubblicazione, ed è oggetto di una specifica esposizione.

Abbiamo deciso infatti di radiografare tutti quei talismani racchiusi in involucri Kotoko Warrior

sigillati: non ci risulta che ciò sia mai stato fatto , e ritenevamo interessante documentarne il contenuto. L'aspetto più sorprendente è stato però avere "guardato dentro" un oggetto trascendente, e averne ricavato una suggestione che ha coinvolto sia noi sia il personale medico e tecnico che non conosceva gli oggetti e la loro funzione.

La sensazione non è stata quella di documentare le caratteristiche di un manufatto, ma di riconoscerne la natura profonda. Il fatto che le radiografie si presentino come un'opera d'arte contemporanea testimonia ulteriormente la natura "alfabetica" di certe opere d'arte, utilizzabili per narrare storie con linguaggi di ogni tempo.

- i Cavalieri Kotoko sono un esempio straordinario di "monumentalità ontologica". Pur essendo di piccole dimensioni, è sufficiente posizionarli in una prospettiva priva di riferimenti oggettivi per rendersi conto che "reggono" qualunque dimensione. Sono evidentemente portatori di una sintesi estetica che non è misurata sulle dimensioni del nostro corpo, ma sulla profondità della nostra capacità percettiva.

Pierluigi Peroni, noto per la sua importante collezione di coltelli artigianali custom, è appassionato amante dell'Africa e dei suoi linguaggi dell'arte, e si è concentrato su questa dimensione micromonumentale: oltre ai Cavalieri Kotoko colleziona anelli, "soli" Dogon, ornamenti Lobi e Mossi: ciò rende unico l'insieme degli oggetti ed evidenzia la differenza sostanziale tra una raccolta e una collezione: quest'ultima ha un valore aggiunto, che è lo sguardo di chi la Kotoko Warrior costruisce giorno dopo giorno. Per questo motivo l'Archivio Italiano di Arti Primarie nasce con il lavoro sulla collezione Peroni e si concretizza con questa pubblicazione e con l'insieme di eventi che lo seguono.

L'Italia non ha una tradizione coloniale, e questo ha certamente frenato lo sviluppo della conoscenza di quei linguaggi dell'arte non a caso ben radicati in Francia , in Belgio e per altri motivi negli Stati Uniti. Sopratutto in Francia esiste il mercato più articolato e ricco di opere di arti primarie, il più significativo Museo ( il Museo del quai Branly) , la più riconosciuta rete di esperti.

In realtà questo "ritardo" italiano porta in se una grande opportunità, segnata anche dalla peculiarità idell'attenzioneper l'arte moderna e contemporanea e dal sedimento culturale che fa di questo paese una grande opera d'arte a cielo aperto.

La consuetudine con la bellezza e una grande, discreta e radicata tradizione di collezionismo d'arte fanno dell'Italia il luogo ideale per proporre un altro sguardo sulle arti primarie: nascendo e crescendo immersi nella bellezza non e' difficile cogliere l'energia vitale archetipica nelle opere provenienti dalle culture africane. Bisogna inoltre ricordare che esse non sono rappresentate solo dalle rare e costosissime sculture e maschere Fang o Punu, ma da una moltitudine di oggetti tanto sublimi quanto ancora facilmente reperibili.

Liberati dal bisogno rassicurante della classificazione etno-antropologica e restituiti alla dimensione senza tempo del mistero della bellezza essi possono diventare i discreti compagni dei dialoghi infiniti tra il collezionista e i suoi oggetti. Kotoko Warrior

Giuliano Arnaldi

Sovrintendente Generale del MAP, Museo di Arti Primarie



Tutte le sculture provengono dalla collezione Pierluigi Peroni e sono fotografate da Francesco Pachì.

il catalogo della mostra di MILANO ( oltre 500 pagine con più di trecento foto a colori, informazioni e bibliografia sui Kotoko ) costa 46 euro e si può acquistare on line ordinandolo a


Il 3 giugno alle 12 a Milano ( presso la sede della mostra) Conferenza stampa di presentazione dei diversi eventi con alcune sorprese...è previsto un buffet, si pregano i giornalisti di confermare l'eventuale presenza sempre a


grazie

invito-Kotoko


Radiografie in Mostra




Radiografia Kotoko Warrior Radiografia Kotoko Warrior



Radiografia Kotoko Warrior Radiografia Kotoko Warrior






Radiografia Kotoko Warrior Radiografia Kotoko Warrior



Radiografia Kotoko Warrior Radiografia Kotoko Warrior




martedì 26 aprile 2011

Il fumetto d'arte Criba, presentato a Pistoia


Il fumetto d'arte Criba, presentato a Pistoia

Il Fumetto d' Arte Criba, il Divoratore di Affetti verrà presentato sabato 30 Aprile 2011, ore 16.30 a Pistoia presso Jockercomics, via del Can Bianco 22/a.

“Criba nasce il 3 luglio 2009, dalla matita di filippo biagioli, è interamente disegnato, inchiostrato, sceneggiato dall’autore senza altri interventi di collaborazione esterni. Criba è fondamentalmente un fumetto “vivo”. Non segue regole scenografiche, stilistiche o di metrica e non ha avuto nemmeno un posto fisso dove sia stato scritto o disegnato. Durante la sua creazione è anche rimasto vittima di un incidente che ha rovinato alcune tavole, ma io ho preferito non restaurarle per mantenere la sua caratteristica di fumetto “vero” e “vissuto”. E' la storia di un personaggio (a cui è difficilissimo dare una età) che parte per un viaggio in cerca della “felicità“. Le sue discussioni e/o incontri e/o avventure hanno spesso un risvolto psicologico, filosofico, esoterico, ironico. Nella sua essenza CRIBA è un autentico e reale viaggio dentro noi stessi, con tutto ciò che può emozionarci e contraddirci. Un viaggio che vale la pena fare. Anche se ci fa paura.”
A Tutti gli intervenuti verrà omaggiata una piccola pubblicazione (che sarà possibile farsi disegnare dal vivo) con ritratti alcuni dei personaggi principali.

Per approfondimenti sui personaggi, luoghi, filosofia o semplice curiosità:
http://www.cribacomics.com

Jokercomics
via del Can Bianco 22/a
Pistoia

sabato 2 aprile 2011

NOTEs installazione, di Biagioli e Mattiello a Tortona


NOTES
BIPERSONALE DI FILIPPO BIAGIOLI E ANDREA MATTIELLO
11DREAMS Art Gallery
16 – 30 APRILE 2011


L’arte nasce come traccia rituale in un percorso nomade e arriva a noi su pareti di roccia, in rilievo, incisa, dipinta con terre, carbone e grassi animali. Dal rito propiziatorio di allora al gesto liberatorio di oggi il passo può essere estremamente breve o lunghissimo a seconda dei punti di vista. Oggi chiamiamo graffito il gesto ribelle nato da mani e menti creative che qualche decennio fa hanno cominciato a coprire di segni e colori tutto ciò che sul loro cammino incontravano. Artisti come Basquiat e Haring – per i quali i riferimenti formali, attraverso Penck, Dubuffet, la Pop Art, Siqueiros, certo Surrealismo, Klee, l’Espressionismo tedesco, Schiele, Ensor, possono arrivare fino alla pittura rupestre – hanno il loro giusto posto nei più grandi musei del mondo.
Anche la pittura di Filippo Biagioli e Andrea Mattiello può essere ascritta a questo modo di vivere e intendere l’arte che imprigionare in un solo stile può diventare riduttivo; si potrebbe parlare piuttosto di quel modo assai efficace ed energico, istintivo eppure, a volte, quando occorre, esattamente calcolato di coprire una superficie con segni e colori che potremmo definire senza tempo, “stile umano”.

Quindi, l’arte ha iniziato il suo cammino come impronta su parete (rocciosa). A tutt’oggi vivono quegli animali graffiti che un tutt’uno erano con gli animali veri, o i corpi di quegli ominidi-artisti incisi con pochi energici segni e lontani, nella scala della storia del mondo, quanto per noi lo è ieri l’altro. Ed è la loro vitalità che noi sentiamo, insieme al segno, quanto mai attuale e come grido che rifugge la consuetudine e la noia.
L’artista Biagioli avanza con la sua Analphabetic Art, non ama indugiare sui propri passi, e di ciò lascia traccia in figure – che con occhi fissi d’intorno tutto vedono – fatte di veloci esperienze, lontane vestigia, possenti frasi, giustapposizioni oniriche. Ha un andamento saltellante, a scatti la sua mano; a tratti, nell’esecuzione dell’opera, repentinamente si dissocia dalla volontà e prosegue per inerzia tracciando linee seghettate e taglienti.
La pittura di Filippo Biagioli è come un tatuaggio sul muro, sulla tavola, sulla tela o su qualsiasi altra materia. Il segno e il colore, la parola, per la forza e i sentimenti con cui vengono dati, proprio come fa l’inchiostro sulla pelle, non si fermano in superficie; il loro status è essere intrinseca parte visiva e concettuale del supporto: è da questo che – sia esso appunto tela, tavola, muro o carta – il segno trae forza.
L’arte del graffito, fatta anche di parola, ha il fumetto come altro lato inscindibile e complementare della medaglia. E il fumetto Biagioli lo pratica, si esprime anche attraverso di esso che si confà alla sua indole di artista a tutto campo.

La notevole varietà di situazioni, un diluvio di ambientazioni non solo fisiche e spaziali, in cui la figura-feto, forma portante e simbolo della pittura di Mattiello è venuta via via a trovarsi, si arricchisce man mano di nuove soluzioni compositive e simboliche. Soprattutto nei Feti e nelle Sirene le emozioni sono palesi, anche se non declamate, come accade in alcuni lavori, da lineamenti espliciti; a volte a possederli è la ritrosia o il dubbio, a volte la collera, altre la malinconia; altre ancora la gioia, come la Sirena che vediamo in un cielo stellato, lei, di un bianco così splendente da poter essere considerata essa stessa una stella alla ricerca di un mare da illuminare, nel quale vivere e nuotare e in cui specchiarsi.
E’ un lampo che in alcune tele squarcia il cielo e irrompe violentemente nella serenità e immobilità della scena o nella pace meditativa del feto, che è come un fiore ancora da sbocciare, ma che ha in sé la compiutezza e la leggiadria della natura tutta.
Nella pittura di Andrea Mattiello lo spazio bianco naturale del supporto è vissuto dall’artista non come mancanza di pigmento ma come ricchezza primordiale, tessuto dalle capacità rigenerative senza il quale non potrebbero emergere quei colori che accanto ad esso brillano organizzando nel migliore dei modi il rapporto tra vuoti e pieni.

E’ questa una mostra in cui il segno, esatto e conciso, si fa messaggio. Le opere di Biagioli e Mattiello, aperte a varie letture e interventi esterni, sono libri ancora non completamente scritti, quindi da ultimare; storie nelle quali il personaggio mancante è proprio lo spettatore, che è chiamato a “fare la sua parte”.
E’ proprio questo lo spirito dell’esposizione, intitolata NOTES, appunti; appunti di vita…forse; appunti di avvenimenti ancora da tracciare…in parte; appunti che lo spettatore può far diventare racconto…sicuramente.
La mostra vuole proporre un ruolo del collezionista come parte attiva del processo creativo dell’opera d’arte, non solo nella scelta, ma anche nella composizione dell’opera.
L’allestimento è significativo, i dipinti sono apposti su teli e sono facilmente removibili. Il collezionista viene dotato di appositi supporti sui quali applicare le opere scelte. Il risultato può rivelarsi sorprendente: è un mosaico le cui tessere (ognuna delle quali è già un’opera d’arte) sono fatte dall’artista, ma l’immagine d’insieme, che varia da individuo a individuo in base alla sua predisposizione e sensibilità, è il frutto della scelta di chi quei dipinti decide di possedere. Tale scelta finale è quella che poi sarà avallata e firmata dall’artista come opera pienamente compiuta.


11DREAMS

mercoledì 16 marzo 2011

Ludicomix 20undici Empoli


Sabato 26 e Domenica 27 Marzo, al Palazzo delle Esposizioni di Empoli, aprirà i battenti l’ottava edizione di LUDICOMIX, manifestazione dedicata a fumetti, giochi, videogiochi e cosplay, oramai un appuntamento fisso per tutti gli appassionati del settore.

Nei due giorni di apertura della mostra troveranno spazio moltissimi eventi, e tra tornei, workshop, partite dimostrative e giochi e videogiochi, i visitatori potranno vivere una giornata a contatto con il mondo del fantastico in tutte le sue declinazioni. Da segnalare la presenza di importanti fumettisti ed illustratori nostrani, come gli autori di “Kill the Granny” Francesca Mengozzi e Giovanni Marcora, Stefano Bonfanti e Barbara Barbieri di “Zannablù”, l’Associazione culturale Double Shot, Dario Grillotti e Andrea Nucci -autori del fumetto on-line “Boris Jr.”- Filippo Biagioli di “Criba Comics”, Federico Ferniani di Soleil, Lido Contemori e tanti altri.

Sia sabato che domenica sarà possibile partecipare ai contest di cosplay, provare in anteprima i videogiochi più recenti presso lo spazio di “16games”, lasciarsi sedurre dal fascino di una partita al caro e vecchio Subbuteo, farsi autografare l’ultimo albo appena acquistato, vestire i panni di un guerriero medievale in un divertentissimo combattimento simulato “all’ultimo sangue”, oppure improvvisarsi cecchino all’interno dello spazio dedicato al Soft-Air, ma sarà anche possibile partecipare allo workshop “Il fumetto e la grafica nella comunicazione visiva: le realtà professionali nell’attualità e nei nuovi media” realizzato in collaborazione con “LABA – Libera Accademia di Belle Arti di Firenze” per capire come fare ad avere un approccio professionale a questo fantastico mondo. Ed inoltre ci saranno tornei di “Magic: the gathering”, “Yu-Gi-Oh”, “Dungeons & Dragons”, “Coloni di Catan”, “Pokèmon” per Nintendo DS e tantissimi altri tornei di videogiochi.

Per chi non si sentisse ancora appagato, la possibilità di farsi truccare dai famosissimi truccatori teatrali del laboratorio Filistrucchi di Firenze e farsi poi fotografare nell’apposito set fotografico sarà davvero la classica ciliegina sulla torta! Per non parlare dell’angolo dedicato al Giappone, con mini corsi di calligrafia ed origami, lezioni di vestizione di Kimono e di danza tradizionale “Bon Odori” ed un angolo interamente dedicato al cibo del paese del Sol Levante, assolutamente da non mancare!

Insomma, un evento da non perdere assolutamente, perché soltanto dopo esserci stati potrete capire il significato del payoff della manifestazione…

…LUDICOMIX – un Ambiente Ludico Fumettistico Atipico!

sabato 19 febbraio 2011

Incontro con il fumetto CRIBA


Incontro con il Fumetto CRIBA

Il Fumetto d' Arte Criba, il Divoratore di Affetti verrà presentato venerdi 25 Febbraio 2011, ore 21.30 a Pescia (PT) presso L'Elefante Libreria del Fumetto. Viale Europa n. 16.

“Criba nasce il 3 luglio 2009, dalla matita di filippo biagioli, è interamente disegnato, inchiostrato, sceneggiato dall’autore senza altri interventi di collaborazione esterni. E' la storia di un personaggio (a cui è difficilissimo dare una età) che parte per un viaggio in cerca della “felicità“. Le sue discussioni e/o incontri e/o avventure hanno spesso un risvolto psicologico, filosofico, esoterico, ironico. Nella sua essenza CRIBA è un autentico e reale viaggio dentro noi stessi, con tutto ciò che può emozionarci e contraddirci. Un viaggio che vale la pena fare.
Anche se ci fa paura.”

Durante l'incontro con l'autore saranno esposte anche tele originali, dipinti su legno, e altri oggetti inerenti il fumetto. A Tutti gli intervenuti verrà omaggiata una piccola pubblicazione con alcuni disegni. I libretto è anche disponibile in download gratuitamente all'indirizzo:
http://www.filippo-biagioli.com/public/wp/?page_id=132
Approfondimenti:
http://www.cribacomics.com
L'Elefante Libreria del Fumetto
Viale Europa n.16 Pescia (PT)
tel. 0572 478809

lunedì 31 gennaio 2011

I sogni come opportunità di cambiamento

Luca Napoli, psicoterapeuta, ci spiega come i sogni siano la via per comprendere e migliorare la nostra esistenza
Con lo studio di casi esemplari, questo libro ci mostra uno straordinario percorso di crescita attraverso l’analisi dei sogni
Il nuovo titolo della collana I Garanti, diretta da Maria Rita Parsi
I sogni innovativamente studiati dal punto di vista operativo, come alleati dell’individuo e delle sue risorse interiori.

La società attraverso il linguaggio universale del web si sta modificando, ma i sogni continuano
a rassomigliarsi e ad avere le stesse connotazioni e colorazioni umane. Questo libro analizza la tematica del sogno da un punto di vista psicoterapeutico. Il sogno si presta in modo esemplare a essere la strada principale per il nostro inconscio, come sosteneva Freud, ma anche e soprattuttouno strumento che può permetterci una crescita, una maturazione psichica e una conciliazione con il nostro vero sé. La parte centrale del libro verte sulla descrizione della tecnica elaborata dall’autore per utilizzare il sogno all’interno del processo terapeutico, come un potente alleato dell’individuo e delle sue risorse interiori.

Un libro
da consigliare…

Titolo: I sogni come oppurtunità

Autore: Luca Napoli

Edizione: I Garanti Salani Editore

Prezzo: 16,50 euro

Pagine: 312


PRENOTAZIONItramite form: http://www.lucanapoli.com/info/pubblicazioni/i-sogni-come-opportunita-di-cambiamento/

martedì 25 gennaio 2011

Sapere Vedere, pensando a Tiresia


MAP Museo Arti Primarie
www.mapmuseum.info

SAPERE VEDERE, pensando a Tiresia.
fino al 28 Febbraio 2011 al MAP di Savona
(Corso Mazzini)


SAPERE VEDERE

"vi è stato pure detto che la vita è oscurità,
e nel vostro tedio ripetete a eco a ciò che è stato detto dallo svogliato.
e io dico che la vita è davvero oscurità se non c'è slancio,
e ogni slancio è cieco se non c'è conoscenza,
e ogni conoscenza è vana se non c'è attività
e ogni attività è vuota se non c'è amore;
( Kahlil Gibran, il Profeta)


Gli elementi di Sapere Vedere sono:
un dipinto di Francesco Fracanzano
una scultura di Antenato della cultura Ibo
diverse sculture bifronti di altre culture africane ( Lobi, Baule, Bambara, Urhobo)


L'opera di Fracanzano descrive un vecchio : la postura del volto, la barba, lo sguardo che si percepisce ma non si vede fanno pensare al " Profeta Cieco", soggetto tipico nella tradizione pittorica del periodo.
Sono interessanti i molteplici riferimenti alla sapienza cieca e profetica nella nostra cultura : la tradizione Ebraica e Crisitiana propongono la guarigione dalla cecità come segno rivelatore del Messia ( Isaia, 35, 5 e Giovanni 9,1-41) e una importante riflessione sulla cecità reale di chi non vuol vedere, oltre che sulla percezione dell'handicap - o meglio della diversità- come valore aggiunto .
Anche la tradizione islamica e più precisamente Sufi associa - ancor'che in modo speculare- saggezza trascendente e cecità: si veda "L'elefante nella casa buia", che si trova nel Mathnawi , e la seguente versione più antica del Maestro Rumi Hakim Sanai, che si trova nel primo libro del suo classico Sufi, il Giardino cintato della verità. Sanai morì nel 1150:

"Al di là di Ghor si estendeva una città i cui abitanti erano tutti ciechi. Un giorno, un re arrivò da quelle parti, accompagnato dalla sua corte e da un intero esercito, e si accamparono nel deserto.
Ora, questo monarca possedeva un possente elefante, che utilizzava sia in battaglia sia per accrescere la soggezione della gente.
Il popolo era ansioso di sapere come fosse l'elefante, e alcuni dei membri di quella comunità di ciechi si precipitarono all'impazzata alla sua scoperta.
Non conoscendo né la forma né i contorni dell'elefante, cominciarono a testarlo alla cieca e a raccogliere informazioni toccando alcune sue parti.
Ognuno di loro credette di sapere qualcosa dell'elefante per averne toccato una parte.
Quando tornarono dai loro concittadini, furono presto circondati da avidi gruppi, tutti ansiosi, e a torto, di conoscere la verità per bocca di coloro che erano essi stessi in errore.
Posero delle domande sulla forma e l'apparenza dell'elefante, e ascoltarono tutto ciò che veniva detto loro al riguardo.
Alla domanda sulla natura dell'elefante, colui che ne aveva toccato l'orecchio rispose: "Si tratta di una cosa grande, ruvida, larga e lunga, come un tappeto".
Colui che aveva toccato la proboscide disse: "So io di che si tratta: somiglia a un tubo dritto e vuoto, orribile e distruttivo".
Colui che ne aveva toccato una zampa disse: "E' possente e stabile come un pilastro".
Ognuno di loro aveva toccato una della tante parti dell'elefante. La percezione di ognuno era errata. Nessuno lo conosceva nella sua totalità: la conoscenza non appartiene ai ciechi. Tutti immaginavano qualcosa, e l'immagine che ne avevano era sbagliata.
La creatura non sa nulla della divinità. Le vie dell'intelletto ordinario non sono la Via della scienza divina."




Ci soffermiamo però sul mito Tiresia perchè è forse l'esempio più noto di evocazione della Sapienza Cieca.
E' evocato da Ovidio e Dante , la parola greca "prophetés" ( profeta) significa, "colui che parla in nome di", oppure "colui che parla davanti a"; pro significa davanti e non "prima" e phemì significa parlare: la parola profetica non è quindi una "magica" anticipazione di fatti ma una parola svelata per conto di una Entità Superiore, al fine di comprendere e governare di conseguenza la quotidianità.

Inoltre il mito di Tiresia , almeno nella versione che ne danno Ovidio nelle Metamofosi ( libro terzo, 316/338) e Stazio nelle Tiberiadi, rimanda alla esperienza della transessualità connessa all'esperienza della conoscenza più che a quella erotica: ecco Ovidio


Liber III vv. 316/ 338
Dumque ea per terras fatali lege geruntur
tutaque bis geniti sunt incunabula Bacchi,
forte Iovem memorant diffusum nectare curas
seposuisse graves vacuaque agitasse remissos
cum Iunone iocos et «Maior vestra profecto est
quam, quae contingit maribus» dixisse «voluptas».
Illa negat; placuit quae sit sententia docti
quaerere Tiresiae: venus huic erat utraque nota.
Nam duo magnorum viridi coeuntia silva
corpora serpentum baculi violaverat ictu
deque viro factus, mirabile, femina septem
egerat autumnos; octavo rursus eosdem
vidit et «Est vestrae si tanta potentia plagae»,
dixit «ut auctoris sortem in contraria mutet,
nunc quoque vos feriam». Percussis anguibus isdem
forma prior rediit genetivaque venit imago.
Arbiter hIc Igitur sumptus de lite focosa
dicta Iovis firmat; gravius Saturnia iusto
nec pro materia fertur doluisse suique
iudicis aeterna damnavit lumina nocte.
At pater omnipotens (neque enim licet inrita cuiquam
facta dei fecisse deo) pro lumine adempto
scire futura dedit poenamque levavit honore.







LIBRO III VV 316-340
Mentre ciò avviene in terra per legge del fato,
e Bacco, due volte generato, passava un'infanzia tranquilla,
dicono che Giove depose, bevendo nettare,
le preoccupazioni e si mise a scherzare con Giunone, anche lei
spensierata, e le disse: «Il vostro piacere è senz' altro piu grande
di quello che tocca ai maschi». Lei nega.
Decidono liedere qual è 1'opinione
del dotto Tiresia, che conosceva entrambi gli amori.
Infatti con un colpo di bastone aveva violato i corpi di due grandi serpenti uniti nel bosco e, diventato per un prodigio da uomo donna,
era rimasto donna per sette anni; all' ottavo
rivide gli stessi e disse: «Se darvi un colpo
ha tanto potere da cambiare la sorte di chi vi colpisce, tornerò a colpirvi» e, percossi gli stessi serpenti,
gli tornò la prima forma, e la figura nativa.
Preso dunque per arbitro di quella lite giocosa,
confermò le parole di Giove, e Giunone, si dice,
si addolorò piu del giusto, in modo sproporzionato,
e condannò gli occhi del giudice all'eterno buio.
Ma il padre onnipotente, in cambio degli occhi perduti
- giacché nessun dio pouò annullare quello che ha fatto un altro dio -
gli concesse di sapere il futuro e alleviò con l'onore la pena.


Consideriamo a questo punto le opere delle culture africane.
E' noto che l'arte africana è sempre funzionale al governo di un mistero: nell'opera trova vita una figura mitica il cui aiuto può servire a risolvere un problema. Ogni dettaglio che non serva ad identificare il popolo di appartenenza - la postura degli arti, la presenza di segni o di colore- è finalizzato a questa funzione.
La scultura Ibo qui esposta rappresenta un Antenato: è interessante notare la forte presenza materica del colore sugli occhi evidentemente destinata ad enfatizzarne la funzione.
Le altre sculture africane scelte hanno in comune una raffigurazione bifronte.
Si ricordi che nella cultura latina Giano è la divinità più antica, apparentemente non presente nella tradizione greca, ma al pari di Zeus: è la divinità delle soglie, dell'inizio e della fine, ma ha una identità maschile.
Nelle culture africane il "doppio" invece rimanda alla energia paritaria degli antenati maschili e femminili, e al loro agire comune sulla vita degli uomini che li evocano: rappresentarli uniti in un'unica scultura ne amplifica l'efficacia.


Ascoltando il dialogo tra queste opere, per cercare di Sapere Vedere preferiamo però tornare a Tiresia, nella versione contemporanea dei Genesis ( the Cinema Show, 1973)
I have crossed between the poles,
for me there's no mystery.
Once a man, like the sea I raged,
Once a woman, like the earth I gave.
There is in fact more earth than sea.


Sono stato ovunque,
per me non c’è mistero.
Quando ero uomo, come il mare mi infuriavo,
Quando ero donna, come la terra donavo.
In realtà c’è più terra che mare.

venerdì 21 gennaio 2011

Asta Benefica "Arte in Volo"

Deutsche Bank, Porro & C. e Il Volo Onlus
insieme per un’asta benefica di arte contemporanea


La Cooperativa Sociale Il Volo Onlus, con il sostegno di Deutsche Bank e la collaborazione della Casa d’Aste Porro & C., promuove l’asta benefica “Arte in Volo” 2010, che si svolgerà il prossimo 16 febbraio 2011, dalle 18.30, presso il Circolo Filologico Milanese in Via Clerici 10, a Milano.
L’intero ricavato della serata sarà destinato a sostegno delle attività della Comunità Terapeutica Villa Ratti, per la cura e il reinserimento sociale di giovani con disturbo della personalità.

Questo progetto testimonia l’impegno di Deutsche Bank nelle attività di Corporate Social Responsibility legate a problematiche sociali. La banca infatti è da tempo attiva nel sostegno di iniziative volte a supportare persone che vivono in condizioni di disagio fisico e psicologico.

Durante la serata verranno offerte al pubblico le opere d’arte dei 50 giovani artisti emergenti finalisti del Premio “Arte in Volo” .

Verranno inoltre messe all’asta opere fuori concorso di artisti affermati, tra i quali Pao, Alfredo Rapetti, Marco Petrus e Alberto Biagetti, insieme ad alcune opere realizzate dai giovani pazienti ospitati nella Comunità di Villa Ratti nell’ambito del laboratorio d’arte.

Nel corso della serata verranno inoltre assegnati agli artisti in concorso i due premi in palio e le eventuali menzioni speciali.

Tutte le opere, donate gratuitamente dagli artisti, saranno esposte in mostra durante la giornata del 16 febbraio presso il Circolo Filologico Milanese, e saranno visionabili nelle settimane precedenti l’evento nel catalogo che sarà disponibile online sul sito www.ilvolo.com





Elenco completo dei 50 artisti partecipanti al Premio Arte in Volo 2010

Gianrico Agresta, Daniela Ardiri, Francesco Argentiero, Alice Attanasio, Pietro Baroni, Alberto Barazzutti, Filippo Biagioli, Vincent Bios, Barbara Bonfilio, Chiara Caccia, Gaetano Cammarata, Roberta Cardinali, Maurizio Cariati, Lisa Chi, Maria Antonella Ciliberto, Mary Cinque, Matteo Cirenei, Pierangela Corno, Mauro De Carli, Serena Del Soldato, Martina Di Trapani, Federica Ferzoco, Luca Fiaccavento, Pietro Fibonacci, Luca Gastaldo, Riccardo Gavazzi, Giorgio Gost, Aurora Gritti, Ovidiu Leuce, Mario Loprete, Enzo Magazzini, Francesca Maggia, Bruno Marrapodi, Francesca Marzorati, Constantin Migliorini, Alberto Missana, Angelo Montefusco, Guido Paravicini, Carlo Pasini, Beatrice Pediconi, Sara Piazza, Ambra Rinaldo, Enrico Savi, Enrico Tealdi, Walter Trecchi, Ivan Tresoldi, Giacomo Vanetti, Emilio Vavarella, Cristina Volpi, Zak Fett.



Il Volo Onlus
La Cooperativa Sociale il Volo Onlus è una realtà che si occupa della gestione di strutture e servizi per la prevenzione, la cura e il reinserimento sociale di persone con disagio psicologico, in particolare di giovani. Tra le sue attività, gestisce la Comunità terapeutica residenziale Villa Ratti, una struttura di eccellenza nella cura dei Disturbi della Personalità. Villa Ratti offre ai suoi pazienti non solo terapie farmacologiche e psicologiche (i colloqui psicoterapeutici individuali e di gruppo) ma anche attività riabilitative, finalizzate a una graduale riacquisizione di competenze personali e professionali (i laboratori di arte, cucina, ortoflorovivaismo e informatica).
Cooperativa Sociale Il Volo Onlus, Via Provinciale 42, Monticello Brianza (LC)
tel. 039.9275575, fax: 039.9275197, www.ilvolo.com, email: ilvolo@ilvolo.com

Deutsche Bank
Il Gruppo Deutsche Bank è uno dei principali istituti di credito internazionali in Italia con oltre 3.800 dipendenti e 1200 promotori finanziari.

Deutsche Bank è presente in Italia, che rappresenta per la Banca il secondo mercato europeo dopo la Germania, con oltre 500 punti vendita: una rete di oltre 270 sportelli con forte concentrazione in Lombardia, Liguria, Campania e Puglia, 7 sedi Private Wealth Management, circa 100 agenzie Prestitempo (credito alle famiglie), 140 uffici di Finanza & Futuro Banca.

Deutsche Bank è inoltre presente sul mercato italiano con le attività di investment banking: attività di corporate finance e advisory (Global Banking), servizi di cash management, trade finance e trust & security services (Global Transaction Banking), attività di structuring, sales & trading e ricerca su titoli, valute, money markets, commodities e derivati (Global Markets).

Juergen Fitschen è Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Deutsche Bank SpA, Flavio Valeri è Presidente e Consigliere Delegato del Consiglio di Gestione, e Chief Country Officer di Deutsche Bank in Italia.

Nel mondo, Deutsche Bank è una delle principali banche d’investimento con una importante rete di clienti privati. La banca, leader in Germania e in Europa, sta crescendo costantemente anche in Nord America, Asia e nei maggiori mercati emergenti. Con oltre 80.000 dipendenti in 73 paesi, Deutsche Bank si posiziona come leader globale nella fornitura di soluzioni finanziarie per una clientela di standing elevato e crea valore con le sue attività per gli azionisti e il personale.

Porro & C.
La Porro & Co, società molto giovane fondata nella primavera del 2002, è nata con l’obiettivo di operare nel segmento più alto del mercato dell’arte in Italia, sia nella compravendita di opere molto significative, che nella gestione di collezioni importanti e nell’organizzazione di vendite all’asta di alto profilo e qualità.

Casimiro Porro, presidente ed amministratore delegato della società, vanta un lungo passato quale protagonista del mercato dell’arte, prima come socio fondatore di Finarte, e poi come presidente della medesima società, traghettando il vecchio concetto che vedeva nelle case d’aste un attore interessato esclusivamente alla vendita, verso una concezione moderna di tale tipologia di intermediario, che comprende non solo la vendita, ma anche e soprattutto la consulenza nella gestione di collezioni importanti, tenendo sempre ben presente il valore culturale dell’ambito trattato, salvaguardato mediante il coinvolgimento delle personalità di spicco della storia dell’arte, creando veri e propri comitati di studio per le realtà più significative.

Dal 2002, anno della sua fondazione, la Porro & C. ha organizzato quasi sessanta aste, tra cui figurano importanti affidamenti che sono stati presentati al pubblico con grande successo.


Nella foto, l' Opera di Filippo Biagioli

lunedì 10 gennaio 2011

Mostra “Gratta e Vinci sull’Invidia e sull’Odio”

“Gratta e Vinci sull’Invidia e sull’Odio”
Mostra di pittura che si terrà presso la Degli Zingari Gallery, in via degli Zingari 52/5 ( Monti ) dal 15 gennaio al 28 gennaio 2011.
L’esposizione vedrà per la prima volta insieme le opere dei pittori Luca Palazzi di Roma e Fulvio Martini di Milano.
Una scelta di percorso comune che, secondo i due artisti: “Evidenzia cosa è diventato l’uomo di oggi, avvelenato dal consumismo dall’egoismo e dalla demagogia”
Una mostra, quindi, dalla forte valenza politica che si articolerà in due sentieri tra loro paralleli e complementari.
Il primo è quello seguito da “Berlusconeide” di Luca Palazzi in cui l’artista, con tele di grandi dimensioni riempite di una pittura figurativa ricca e complessa, afferma di indagare su come “Il Cavaliere abbia colonizzato il nostro universo culturale, diventando un’icona da cui sia chi lo ama, sia chi lo odia, non può più prescindere”
Il secondo è invece quello di Memento di Fulvio Martini, una riflessione cruda e feroce sulla follia della nostra condizione esistenziale, mostrataci con una pittura figlia dei Primitivi Toscani trecenteschi e dei fumetti italiani anni 70.
Due pittori diversi per generazione, 33 anni Palazzi, 53 Martini, e nello stile pittorico, accumunati dal lavorare entrambi sulla figura, e come afferma il curatore Alessio Brugnoli “Assolutamente concordi nel praticare una pittura politica, nel senso più nobile del termine: non pifferaia di ideologie ma riflessione del ruolo dell’Uomo nella Polis, lo spazio pubblico e comune”
Secondo i due pittori la mostra, recuperando il ruolo politico e sociale della pittura, ha l’intento di “Scuotere le nostre pigre e assonnate coscienze, per farle riflettere su cosa siamo e su cosa dovremmo invece essere”.

Galleria degli Zingari
Via: via degli Zingari 52/54
Inaugurazione: Sabato 15 gennaio, ore 19.00
Mail: deglizingarigallery@gmail.com
Phone: 06.89538915
Curatore: Alessio Brugnoli
Mail: brugnolialessio@gmail.com
Phone: 3316002678




Intervista
GRATTA E VINCI L’ODIO E L’INVIDIA

6 domande di Alessio Brugnoli ai due autori:

-Luca Palazzi e Fulvio Martini chi siete ?

Luca Palazzi: Ex giovane, economista precario, dipingitore.

Fulvio Martini: Giovane inside, erbo- pittore o pitto-erborista.

-Perché dipingete ? Quale forza vi spinge a creare ?

Luca Palazzi: Non suonando la chitarra ho dovuto arrangiarmi e imparare a dipingere per riuscire a conquistare le ragazze. Da quando sono diventato presidente del consiglio le pago direttamente (a mia insaputa) che è molto meno faticoso.

Fulvio Martini: Mi diverto un sacco e poi alla mia età la sera, che altro potrei fare,la televisione non ce l’ho!

Nessuna forza, mi guardo in giro, leggo un giornale, passeggio in città, e devo dipingere, è facilissimo, la realtà supera di gran lunga la fantasia!!

-Quali sono le radici culturali della tua pittura ?

Luca Palazzi: Espressionismo tedesco, Francis Bacon, alcuni grandi e poco riconosciuti espressionisti italiani come Viani, ma anche la pubblicità per l'impostazione dell'immagine. Col tempo i riferimenti si sono cosi sovrapposti da perderne un po' traccia.

Fulvio Martini: I Primitivi Toscani del 300, l’ Espressionismo tedesco,il primo Maccari de il Selvaggio , Roberto Raviola (Magnus),salvia, rosmarino, uno spicchio d’aglio, olio extravergine, un bicchiere di rosso.

Mescolare, non agitare.

-Perché questa mostra ?

Luca Palazzi: Da tempo volevamo fare una mostra io e Fulvio, siamo complementari. Personalmente ritengo di essere l'unico artista italiano che ha avuto il coraggio di accettare fisicamente Berlusconi dentro di sé. L'ho quindi mangiato nella sua interezza (compreso i capelli di cemento), digerito, quindi rivomitato sulla tela. Questa mostra è un atto di generosità verso il popolo, un invito a cena.

Fulvio Martini: Una delle prime cose che dissi a Luca, quando ci incontrammo anni fa, galleggiando nella rete,fu: “ tu ed io faremo una mostra insieme”. Et voilà.

-L'Arte decorazione o rivoluzione ?

Luca Palazzi: Nel mio caso nessuno dei due. I miei quadri su Silvio, hanno tutt'al piu' la funzione di antifurto, possono essere attaccati alla parete ma piu' efficacemente fuori dalla finestra. Va considerato che difficilmente un ladro entra in una casa dove c'è già dentro un collega.

Fulvio Martini: Ci ho messo tanti anni per arrivare finalmente a dipingere in questo modo che puoi definire come ti pare ma che per fortuna non è certamente decorativo.

E’ soltanto lo strumento ideale per esprimere ciò che penso sull’uomo contemporaneo e il suo mondo.

-C'è spazio per la speranza che il Mondo possa cambiare ?

Luca Palazzi: Il mondo cambia in continuazione, se in meglio o in peggio non lo so, bisogna chiedere ai cinesi (e chiedere "per piacere"). In Italia invece non cambierà mai niente, c'è una solida alternanza fra il panino alla merda e la peretta.

Fulvio Martini: Certamente, continuerà la sua marcia trionfale verso il nulla, sempre più rapidamente. Work in progress.