lunedì 31 gennaio 2011

I sogni come opportunità di cambiamento

Luca Napoli, psicoterapeuta, ci spiega come i sogni siano la via per comprendere e migliorare la nostra esistenza
Con lo studio di casi esemplari, questo libro ci mostra uno straordinario percorso di crescita attraverso l’analisi dei sogni
Il nuovo titolo della collana I Garanti, diretta da Maria Rita Parsi
I sogni innovativamente studiati dal punto di vista operativo, come alleati dell’individuo e delle sue risorse interiori.

La società attraverso il linguaggio universale del web si sta modificando, ma i sogni continuano
a rassomigliarsi e ad avere le stesse connotazioni e colorazioni umane. Questo libro analizza la tematica del sogno da un punto di vista psicoterapeutico. Il sogno si presta in modo esemplare a essere la strada principale per il nostro inconscio, come sosteneva Freud, ma anche e soprattuttouno strumento che può permetterci una crescita, una maturazione psichica e una conciliazione con il nostro vero sé. La parte centrale del libro verte sulla descrizione della tecnica elaborata dall’autore per utilizzare il sogno all’interno del processo terapeutico, come un potente alleato dell’individuo e delle sue risorse interiori.

Un libro
da consigliare…

Titolo: I sogni come oppurtunità

Autore: Luca Napoli

Edizione: I Garanti Salani Editore

Prezzo: 16,50 euro

Pagine: 312


PRENOTAZIONItramite form: http://www.lucanapoli.com/info/pubblicazioni/i-sogni-come-opportunita-di-cambiamento/

martedì 25 gennaio 2011

Sapere Vedere, pensando a Tiresia


MAP Museo Arti Primarie
www.mapmuseum.info

SAPERE VEDERE, pensando a Tiresia.
fino al 28 Febbraio 2011 al MAP di Savona
(Corso Mazzini)


SAPERE VEDERE

"vi è stato pure detto che la vita è oscurità,
e nel vostro tedio ripetete a eco a ciò che è stato detto dallo svogliato.
e io dico che la vita è davvero oscurità se non c'è slancio,
e ogni slancio è cieco se non c'è conoscenza,
e ogni conoscenza è vana se non c'è attività
e ogni attività è vuota se non c'è amore;
( Kahlil Gibran, il Profeta)


Gli elementi di Sapere Vedere sono:
un dipinto di Francesco Fracanzano
una scultura di Antenato della cultura Ibo
diverse sculture bifronti di altre culture africane ( Lobi, Baule, Bambara, Urhobo)


L'opera di Fracanzano descrive un vecchio : la postura del volto, la barba, lo sguardo che si percepisce ma non si vede fanno pensare al " Profeta Cieco", soggetto tipico nella tradizione pittorica del periodo.
Sono interessanti i molteplici riferimenti alla sapienza cieca e profetica nella nostra cultura : la tradizione Ebraica e Crisitiana propongono la guarigione dalla cecità come segno rivelatore del Messia ( Isaia, 35, 5 e Giovanni 9,1-41) e una importante riflessione sulla cecità reale di chi non vuol vedere, oltre che sulla percezione dell'handicap - o meglio della diversità- come valore aggiunto .
Anche la tradizione islamica e più precisamente Sufi associa - ancor'che in modo speculare- saggezza trascendente e cecità: si veda "L'elefante nella casa buia", che si trova nel Mathnawi , e la seguente versione più antica del Maestro Rumi Hakim Sanai, che si trova nel primo libro del suo classico Sufi, il Giardino cintato della verità. Sanai morì nel 1150:

"Al di là di Ghor si estendeva una città i cui abitanti erano tutti ciechi. Un giorno, un re arrivò da quelle parti, accompagnato dalla sua corte e da un intero esercito, e si accamparono nel deserto.
Ora, questo monarca possedeva un possente elefante, che utilizzava sia in battaglia sia per accrescere la soggezione della gente.
Il popolo era ansioso di sapere come fosse l'elefante, e alcuni dei membri di quella comunità di ciechi si precipitarono all'impazzata alla sua scoperta.
Non conoscendo né la forma né i contorni dell'elefante, cominciarono a testarlo alla cieca e a raccogliere informazioni toccando alcune sue parti.
Ognuno di loro credette di sapere qualcosa dell'elefante per averne toccato una parte.
Quando tornarono dai loro concittadini, furono presto circondati da avidi gruppi, tutti ansiosi, e a torto, di conoscere la verità per bocca di coloro che erano essi stessi in errore.
Posero delle domande sulla forma e l'apparenza dell'elefante, e ascoltarono tutto ciò che veniva detto loro al riguardo.
Alla domanda sulla natura dell'elefante, colui che ne aveva toccato l'orecchio rispose: "Si tratta di una cosa grande, ruvida, larga e lunga, come un tappeto".
Colui che aveva toccato la proboscide disse: "So io di che si tratta: somiglia a un tubo dritto e vuoto, orribile e distruttivo".
Colui che ne aveva toccato una zampa disse: "E' possente e stabile come un pilastro".
Ognuno di loro aveva toccato una della tante parti dell'elefante. La percezione di ognuno era errata. Nessuno lo conosceva nella sua totalità: la conoscenza non appartiene ai ciechi. Tutti immaginavano qualcosa, e l'immagine che ne avevano era sbagliata.
La creatura non sa nulla della divinità. Le vie dell'intelletto ordinario non sono la Via della scienza divina."




Ci soffermiamo però sul mito Tiresia perchè è forse l'esempio più noto di evocazione della Sapienza Cieca.
E' evocato da Ovidio e Dante , la parola greca "prophetés" ( profeta) significa, "colui che parla in nome di", oppure "colui che parla davanti a"; pro significa davanti e non "prima" e phemì significa parlare: la parola profetica non è quindi una "magica" anticipazione di fatti ma una parola svelata per conto di una Entità Superiore, al fine di comprendere e governare di conseguenza la quotidianità.

Inoltre il mito di Tiresia , almeno nella versione che ne danno Ovidio nelle Metamofosi ( libro terzo, 316/338) e Stazio nelle Tiberiadi, rimanda alla esperienza della transessualità connessa all'esperienza della conoscenza più che a quella erotica: ecco Ovidio


Liber III vv. 316/ 338
Dumque ea per terras fatali lege geruntur
tutaque bis geniti sunt incunabula Bacchi,
forte Iovem memorant diffusum nectare curas
seposuisse graves vacuaque agitasse remissos
cum Iunone iocos et «Maior vestra profecto est
quam, quae contingit maribus» dixisse «voluptas».
Illa negat; placuit quae sit sententia docti
quaerere Tiresiae: venus huic erat utraque nota.
Nam duo magnorum viridi coeuntia silva
corpora serpentum baculi violaverat ictu
deque viro factus, mirabile, femina septem
egerat autumnos; octavo rursus eosdem
vidit et «Est vestrae si tanta potentia plagae»,
dixit «ut auctoris sortem in contraria mutet,
nunc quoque vos feriam». Percussis anguibus isdem
forma prior rediit genetivaque venit imago.
Arbiter hIc Igitur sumptus de lite focosa
dicta Iovis firmat; gravius Saturnia iusto
nec pro materia fertur doluisse suique
iudicis aeterna damnavit lumina nocte.
At pater omnipotens (neque enim licet inrita cuiquam
facta dei fecisse deo) pro lumine adempto
scire futura dedit poenamque levavit honore.







LIBRO III VV 316-340
Mentre ciò avviene in terra per legge del fato,
e Bacco, due volte generato, passava un'infanzia tranquilla,
dicono che Giove depose, bevendo nettare,
le preoccupazioni e si mise a scherzare con Giunone, anche lei
spensierata, e le disse: «Il vostro piacere è senz' altro piu grande
di quello che tocca ai maschi». Lei nega.
Decidono liedere qual è 1'opinione
del dotto Tiresia, che conosceva entrambi gli amori.
Infatti con un colpo di bastone aveva violato i corpi di due grandi serpenti uniti nel bosco e, diventato per un prodigio da uomo donna,
era rimasto donna per sette anni; all' ottavo
rivide gli stessi e disse: «Se darvi un colpo
ha tanto potere da cambiare la sorte di chi vi colpisce, tornerò a colpirvi» e, percossi gli stessi serpenti,
gli tornò la prima forma, e la figura nativa.
Preso dunque per arbitro di quella lite giocosa,
confermò le parole di Giove, e Giunone, si dice,
si addolorò piu del giusto, in modo sproporzionato,
e condannò gli occhi del giudice all'eterno buio.
Ma il padre onnipotente, in cambio degli occhi perduti
- giacché nessun dio pouò annullare quello che ha fatto un altro dio -
gli concesse di sapere il futuro e alleviò con l'onore la pena.


Consideriamo a questo punto le opere delle culture africane.
E' noto che l'arte africana è sempre funzionale al governo di un mistero: nell'opera trova vita una figura mitica il cui aiuto può servire a risolvere un problema. Ogni dettaglio che non serva ad identificare il popolo di appartenenza - la postura degli arti, la presenza di segni o di colore- è finalizzato a questa funzione.
La scultura Ibo qui esposta rappresenta un Antenato: è interessante notare la forte presenza materica del colore sugli occhi evidentemente destinata ad enfatizzarne la funzione.
Le altre sculture africane scelte hanno in comune una raffigurazione bifronte.
Si ricordi che nella cultura latina Giano è la divinità più antica, apparentemente non presente nella tradizione greca, ma al pari di Zeus: è la divinità delle soglie, dell'inizio e della fine, ma ha una identità maschile.
Nelle culture africane il "doppio" invece rimanda alla energia paritaria degli antenati maschili e femminili, e al loro agire comune sulla vita degli uomini che li evocano: rappresentarli uniti in un'unica scultura ne amplifica l'efficacia.


Ascoltando il dialogo tra queste opere, per cercare di Sapere Vedere preferiamo però tornare a Tiresia, nella versione contemporanea dei Genesis ( the Cinema Show, 1973)
I have crossed between the poles,
for me there's no mystery.
Once a man, like the sea I raged,
Once a woman, like the earth I gave.
There is in fact more earth than sea.


Sono stato ovunque,
per me non c’è mistero.
Quando ero uomo, come il mare mi infuriavo,
Quando ero donna, come la terra donavo.
In realtà c’è più terra che mare.

venerdì 21 gennaio 2011

Asta Benefica "Arte in Volo"

Deutsche Bank, Porro & C. e Il Volo Onlus
insieme per un’asta benefica di arte contemporanea


La Cooperativa Sociale Il Volo Onlus, con il sostegno di Deutsche Bank e la collaborazione della Casa d’Aste Porro & C., promuove l’asta benefica “Arte in Volo” 2010, che si svolgerà il prossimo 16 febbraio 2011, dalle 18.30, presso il Circolo Filologico Milanese in Via Clerici 10, a Milano.
L’intero ricavato della serata sarà destinato a sostegno delle attività della Comunità Terapeutica Villa Ratti, per la cura e il reinserimento sociale di giovani con disturbo della personalità.

Questo progetto testimonia l’impegno di Deutsche Bank nelle attività di Corporate Social Responsibility legate a problematiche sociali. La banca infatti è da tempo attiva nel sostegno di iniziative volte a supportare persone che vivono in condizioni di disagio fisico e psicologico.

Durante la serata verranno offerte al pubblico le opere d’arte dei 50 giovani artisti emergenti finalisti del Premio “Arte in Volo” .

Verranno inoltre messe all’asta opere fuori concorso di artisti affermati, tra i quali Pao, Alfredo Rapetti, Marco Petrus e Alberto Biagetti, insieme ad alcune opere realizzate dai giovani pazienti ospitati nella Comunità di Villa Ratti nell’ambito del laboratorio d’arte.

Nel corso della serata verranno inoltre assegnati agli artisti in concorso i due premi in palio e le eventuali menzioni speciali.

Tutte le opere, donate gratuitamente dagli artisti, saranno esposte in mostra durante la giornata del 16 febbraio presso il Circolo Filologico Milanese, e saranno visionabili nelle settimane precedenti l’evento nel catalogo che sarà disponibile online sul sito www.ilvolo.com





Elenco completo dei 50 artisti partecipanti al Premio Arte in Volo 2010

Gianrico Agresta, Daniela Ardiri, Francesco Argentiero, Alice Attanasio, Pietro Baroni, Alberto Barazzutti, Filippo Biagioli, Vincent Bios, Barbara Bonfilio, Chiara Caccia, Gaetano Cammarata, Roberta Cardinali, Maurizio Cariati, Lisa Chi, Maria Antonella Ciliberto, Mary Cinque, Matteo Cirenei, Pierangela Corno, Mauro De Carli, Serena Del Soldato, Martina Di Trapani, Federica Ferzoco, Luca Fiaccavento, Pietro Fibonacci, Luca Gastaldo, Riccardo Gavazzi, Giorgio Gost, Aurora Gritti, Ovidiu Leuce, Mario Loprete, Enzo Magazzini, Francesca Maggia, Bruno Marrapodi, Francesca Marzorati, Constantin Migliorini, Alberto Missana, Angelo Montefusco, Guido Paravicini, Carlo Pasini, Beatrice Pediconi, Sara Piazza, Ambra Rinaldo, Enrico Savi, Enrico Tealdi, Walter Trecchi, Ivan Tresoldi, Giacomo Vanetti, Emilio Vavarella, Cristina Volpi, Zak Fett.



Il Volo Onlus
La Cooperativa Sociale il Volo Onlus è una realtà che si occupa della gestione di strutture e servizi per la prevenzione, la cura e il reinserimento sociale di persone con disagio psicologico, in particolare di giovani. Tra le sue attività, gestisce la Comunità terapeutica residenziale Villa Ratti, una struttura di eccellenza nella cura dei Disturbi della Personalità. Villa Ratti offre ai suoi pazienti non solo terapie farmacologiche e psicologiche (i colloqui psicoterapeutici individuali e di gruppo) ma anche attività riabilitative, finalizzate a una graduale riacquisizione di competenze personali e professionali (i laboratori di arte, cucina, ortoflorovivaismo e informatica).
Cooperativa Sociale Il Volo Onlus, Via Provinciale 42, Monticello Brianza (LC)
tel. 039.9275575, fax: 039.9275197, www.ilvolo.com, email: ilvolo@ilvolo.com

Deutsche Bank
Il Gruppo Deutsche Bank è uno dei principali istituti di credito internazionali in Italia con oltre 3.800 dipendenti e 1200 promotori finanziari.

Deutsche Bank è presente in Italia, che rappresenta per la Banca il secondo mercato europeo dopo la Germania, con oltre 500 punti vendita: una rete di oltre 270 sportelli con forte concentrazione in Lombardia, Liguria, Campania e Puglia, 7 sedi Private Wealth Management, circa 100 agenzie Prestitempo (credito alle famiglie), 140 uffici di Finanza & Futuro Banca.

Deutsche Bank è inoltre presente sul mercato italiano con le attività di investment banking: attività di corporate finance e advisory (Global Banking), servizi di cash management, trade finance e trust & security services (Global Transaction Banking), attività di structuring, sales & trading e ricerca su titoli, valute, money markets, commodities e derivati (Global Markets).

Juergen Fitschen è Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Deutsche Bank SpA, Flavio Valeri è Presidente e Consigliere Delegato del Consiglio di Gestione, e Chief Country Officer di Deutsche Bank in Italia.

Nel mondo, Deutsche Bank è una delle principali banche d’investimento con una importante rete di clienti privati. La banca, leader in Germania e in Europa, sta crescendo costantemente anche in Nord America, Asia e nei maggiori mercati emergenti. Con oltre 80.000 dipendenti in 73 paesi, Deutsche Bank si posiziona come leader globale nella fornitura di soluzioni finanziarie per una clientela di standing elevato e crea valore con le sue attività per gli azionisti e il personale.

Porro & C.
La Porro & Co, società molto giovane fondata nella primavera del 2002, è nata con l’obiettivo di operare nel segmento più alto del mercato dell’arte in Italia, sia nella compravendita di opere molto significative, che nella gestione di collezioni importanti e nell’organizzazione di vendite all’asta di alto profilo e qualità.

Casimiro Porro, presidente ed amministratore delegato della società, vanta un lungo passato quale protagonista del mercato dell’arte, prima come socio fondatore di Finarte, e poi come presidente della medesima società, traghettando il vecchio concetto che vedeva nelle case d’aste un attore interessato esclusivamente alla vendita, verso una concezione moderna di tale tipologia di intermediario, che comprende non solo la vendita, ma anche e soprattutto la consulenza nella gestione di collezioni importanti, tenendo sempre ben presente il valore culturale dell’ambito trattato, salvaguardato mediante il coinvolgimento delle personalità di spicco della storia dell’arte, creando veri e propri comitati di studio per le realtà più significative.

Dal 2002, anno della sua fondazione, la Porro & C. ha organizzato quasi sessanta aste, tra cui figurano importanti affidamenti che sono stati presentati al pubblico con grande successo.


Nella foto, l' Opera di Filippo Biagioli

lunedì 10 gennaio 2011

Mostra “Gratta e Vinci sull’Invidia e sull’Odio”

“Gratta e Vinci sull’Invidia e sull’Odio”
Mostra di pittura che si terrà presso la Degli Zingari Gallery, in via degli Zingari 52/5 ( Monti ) dal 15 gennaio al 28 gennaio 2011.
L’esposizione vedrà per la prima volta insieme le opere dei pittori Luca Palazzi di Roma e Fulvio Martini di Milano.
Una scelta di percorso comune che, secondo i due artisti: “Evidenzia cosa è diventato l’uomo di oggi, avvelenato dal consumismo dall’egoismo e dalla demagogia”
Una mostra, quindi, dalla forte valenza politica che si articolerà in due sentieri tra loro paralleli e complementari.
Il primo è quello seguito da “Berlusconeide” di Luca Palazzi in cui l’artista, con tele di grandi dimensioni riempite di una pittura figurativa ricca e complessa, afferma di indagare su come “Il Cavaliere abbia colonizzato il nostro universo culturale, diventando un’icona da cui sia chi lo ama, sia chi lo odia, non può più prescindere”
Il secondo è invece quello di Memento di Fulvio Martini, una riflessione cruda e feroce sulla follia della nostra condizione esistenziale, mostrataci con una pittura figlia dei Primitivi Toscani trecenteschi e dei fumetti italiani anni 70.
Due pittori diversi per generazione, 33 anni Palazzi, 53 Martini, e nello stile pittorico, accumunati dal lavorare entrambi sulla figura, e come afferma il curatore Alessio Brugnoli “Assolutamente concordi nel praticare una pittura politica, nel senso più nobile del termine: non pifferaia di ideologie ma riflessione del ruolo dell’Uomo nella Polis, lo spazio pubblico e comune”
Secondo i due pittori la mostra, recuperando il ruolo politico e sociale della pittura, ha l’intento di “Scuotere le nostre pigre e assonnate coscienze, per farle riflettere su cosa siamo e su cosa dovremmo invece essere”.

Galleria degli Zingari
Via: via degli Zingari 52/54
Inaugurazione: Sabato 15 gennaio, ore 19.00
Mail: deglizingarigallery@gmail.com
Phone: 06.89538915
Curatore: Alessio Brugnoli
Mail: brugnolialessio@gmail.com
Phone: 3316002678




Intervista
GRATTA E VINCI L’ODIO E L’INVIDIA

6 domande di Alessio Brugnoli ai due autori:

-Luca Palazzi e Fulvio Martini chi siete ?

Luca Palazzi: Ex giovane, economista precario, dipingitore.

Fulvio Martini: Giovane inside, erbo- pittore o pitto-erborista.

-Perché dipingete ? Quale forza vi spinge a creare ?

Luca Palazzi: Non suonando la chitarra ho dovuto arrangiarmi e imparare a dipingere per riuscire a conquistare le ragazze. Da quando sono diventato presidente del consiglio le pago direttamente (a mia insaputa) che è molto meno faticoso.

Fulvio Martini: Mi diverto un sacco e poi alla mia età la sera, che altro potrei fare,la televisione non ce l’ho!

Nessuna forza, mi guardo in giro, leggo un giornale, passeggio in città, e devo dipingere, è facilissimo, la realtà supera di gran lunga la fantasia!!

-Quali sono le radici culturali della tua pittura ?

Luca Palazzi: Espressionismo tedesco, Francis Bacon, alcuni grandi e poco riconosciuti espressionisti italiani come Viani, ma anche la pubblicità per l'impostazione dell'immagine. Col tempo i riferimenti si sono cosi sovrapposti da perderne un po' traccia.

Fulvio Martini: I Primitivi Toscani del 300, l’ Espressionismo tedesco,il primo Maccari de il Selvaggio , Roberto Raviola (Magnus),salvia, rosmarino, uno spicchio d’aglio, olio extravergine, un bicchiere di rosso.

Mescolare, non agitare.

-Perché questa mostra ?

Luca Palazzi: Da tempo volevamo fare una mostra io e Fulvio, siamo complementari. Personalmente ritengo di essere l'unico artista italiano che ha avuto il coraggio di accettare fisicamente Berlusconi dentro di sé. L'ho quindi mangiato nella sua interezza (compreso i capelli di cemento), digerito, quindi rivomitato sulla tela. Questa mostra è un atto di generosità verso il popolo, un invito a cena.

Fulvio Martini: Una delle prime cose che dissi a Luca, quando ci incontrammo anni fa, galleggiando nella rete,fu: “ tu ed io faremo una mostra insieme”. Et voilà.

-L'Arte decorazione o rivoluzione ?

Luca Palazzi: Nel mio caso nessuno dei due. I miei quadri su Silvio, hanno tutt'al piu' la funzione di antifurto, possono essere attaccati alla parete ma piu' efficacemente fuori dalla finestra. Va considerato che difficilmente un ladro entra in una casa dove c'è già dentro un collega.

Fulvio Martini: Ci ho messo tanti anni per arrivare finalmente a dipingere in questo modo che puoi definire come ti pare ma che per fortuna non è certamente decorativo.

E’ soltanto lo strumento ideale per esprimere ciò che penso sull’uomo contemporaneo e il suo mondo.

-C'è spazio per la speranza che il Mondo possa cambiare ?

Luca Palazzi: Il mondo cambia in continuazione, se in meglio o in peggio non lo so, bisogna chiedere ai cinesi (e chiedere "per piacere"). In Italia invece non cambierà mai niente, c'è una solida alternanza fra il panino alla merda e la peretta.

Fulvio Martini: Certamente, continuerà la sua marcia trionfale verso il nulla, sempre più rapidamente. Work in progress.